🔥 Liberiamoli tutti! - Numero #1
Territorio ATS Città Metropolitana di Milano: edifici segnalati con presenza di amianto, dal 2012 al 2022.
Liberiamoli tutti è un'iniziativa della campagna #DatiBeneComune per individuare, ottenere, riformattare, pulire, documentare, pubblicare e diffondere dati di interesse pubblico.
Tanti di questi dati sono inaccessibili alle persone e alle comunità che ne hanno più bisogno: non sono mai stati resi pubblici, sono pubblicati in formati di difficile utilizzo, o senza la documentazione necessaria per interpretarli correttamente.
Vogliamo pubblicare quei dati utili alle tante organizzazioni che hanno aderito alla campagna e che vorranno segnalarci un vuoto informativo che, se colmato, renderebbe le loro azioni più utili, efficaci e interessanti.
I dati saranno "liberati" tramite newsletter e questa - dopo il numero 0 - è la seconda.
Liberiamoli tutti è aperta ad ogni contributo, se vuoi segnalarci o proporci dei dati da liberare, scrivici a 📧 info@datibenecomune.it.
Liberiamoli tutti! è ispirata al Data Liberation Project, un meraviglioso progetto di Jeremy Singer-Vine (👏).
🧮 Territorio ATS Città Metropolitana di Milano: edifici segnalati con presenza di amianto
Le Legge Regionale n° 17 del 2003 della Regione Lombardia prevede la creazione del "Registro pubblico degli edifici industriali e ad uso abitativo con presenza di amianto". Questo registro, istituito presso ogni ASL competente per territorio (in Lombardia le ATS), contiene l'elenco degli edifici e siti contenenti amianto, con informazioni sul luogo di presenza, il relativo stato di conservazione e il quantitativo presunto.
Si tratta di informazioni utili a monitorare e gestire i rischi associati alla presenza di amianto nel territorio.
Per il territorio dell'Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano sono informazioni pubblicate nella sezione "Amianto negli ambienti di vita" dell'ATS.
Alcune note:
l'ultimo report è relativo all'intervallo di anni dal 2012 al 2022;
il territorio gestito da questa ATS è quello delle province di Milano e Lodi;
sono ancora una volta "intrappolate" - come nel caso dei dati sui migranti del numero zero - in un file in formato PDF.
A questi dati era interessato Luca Rinaldi, che coordina Dossier, la sezione di inchiesta e approfondimento di MilanoToday.
Stava sviluppando un'inchiesta sullo stato di avanzamento dei lavori relativi alla rimozione di amianto dagli edifici industriali e ad uso abitativo sia in Milano sia nella Città Metropolitana.
Luca era "bloccato", perché i dati non sono disponibili anche in formati file che consentirebbero analisi automatiche, incroci con altri, visualizzazioni personalizzate (mappe, grafici, dashboard).
I dati pubblicati dall' ATS non sono leggibili meccanicamente.
➡️ E allora ci ha scritto per avere una mano a liberarli.
Li abbiamo resi disponibili in formato CSV, e abbiamo aggiunto il codice Istat comunale, per renderli più utilizzabili (creare mappe, metterli in relazione con altri dati, ecc.).
👉 Maggiori dettagli qui.
📝 Alcune note su questi dati
Questi dati dovrebbero essere pubblicati anche in formati "leggibile meccanicamente" (ad esempio una tabella in formato CSV, XLSX, ODS, ecc.) per due ragioni fondamentali, una formale/sostanziale e una di senso comune:
lo prevedono le norme e linee guida italiane sui dati della Pubblica Amministrazione. Tra questi l'articolo 6 del Decreto Legislativo 24 gennaio 2006, n. 36, che rimanda a sua volta all'articolo 2, che stabilisce che gli enti pubblici devono utilizzare formati di dati che favoriscano la loro riutilizzazione, che siano appunto in formato leggibile meccanicamente;
i dati sulla salute pubblica devono essere resi accessibili in una forma che permetta alle persone di analizzare in autonomia i fenomeni, in modo da formulare valutazioni informate, prendere decisioni consapevoli e fare eventuali proposte.
Il file PDF è composto da circa 4.000 pagine e 100.000 righe, per 10 anni (dal 2012 al 2022), ma tra le colonne non ce n'è una con la data dell'osservazione. È quindi impossibile fare un'analisi temporale, valutare emergenze, fare correlazioni con altri eventi, monitorare gli interventi di bonifica.
A ogni Comune andrebbe associato anche il codice Istat di ciascuno, per consentire la correlazione immediata con altri dati.
Per la grandissima parte dei dati, emerge una possibile struttura di righe a gruppi di 4 righe. Come se una singola osservazione, fosse composta da 4 righe (vedi immagine seguente).
Ma non è documentata.
🗣️ Il valore di questi dati
Questi dati sono stati utili per la redazione di due articoli: "L’amianto è sparito dalle scuole di Milano?" e "Abitazioni, fabbriche e depositi: l'amianto da eliminare a Milano entro il 2032". E questo, per noi, è già un valore.
Abbiamo chiesto a Luca di dirci qual è il valore per lui.
Il valore dei dati che abbiamo liberato, o meglio, che abbiamo iniziato a liberare in questa inchiesta, è duplice: da una parte portarli in una modalità leggibile per la cittadinanza, dall’altra pungolare le istituzioni lombarde perché operino in maniera più trasparente e in coerenza con la disposizione di legge riguardo il rilascio dei dati stessi. Come coordinatore di Dossier, sezione delle inchieste e degli approfondimenti di MilanoToday tengo particolarmente ad avere dati più precisi e granulari possibili: sono tra gli ingredienti fondamentali del giornalismo di inchiesta fatto su scala locale.
Giornalisticamente l’operazione fatta con "Liberiamoli tutti!" ha permesso a MilanoToday di analizzare la situazione sul territorio della città metropolitana così da informare al meglio i propri lettori, e allo stesso tempo a far comprendere alle stesse istituzioni che rendicontare non significa solo essere “compliant” pubblicando qualche centinaio di fogli in formato PDF (che solo grazie all’aiuto di #DatiBeneComune siamo stati in grado di decifrare e di mettere su mappa).
Nonostante la “liberazione”, infatti, il dato è ancora incompleto e tante cose continuano a non tornare nelle modalità e nei tempi con cui la Regione e le Agenzie per la Tutela della Salute (ATS) rilasciano questi numeri. Poter realizzare le prime due puntate di questa inchiesta è importante anche per poter iniziare quella pressione necessaria nei confronti di chi quel dato dovrebbe rilasciarlo a cadenze regolari e già “leggibile” ai più. Anche per questo nelle prossime settimane insieme a #DatiBeneComune continueremo non solo l’inchiesta giornalistica, ma anche la possibilità di avere dati più completi, più aggiornati e più aperti.
Non è solo un fatto di cocciutaggine professionale, che pure muove il lavoro di ogni buon giornalista, ma è un fatto di salute pubblica: come vi sentireste se all’interno di questi dati ci fosse un indirizzo molto vicino a voi segnalato con grosse presenze di amianto senza sapere se quello stesso sito sia stato bonificato o meno? È sufficiente questa domanda per comprendere l’importanza di un lavoro e della mancanza fondamentale di questo ultimo aspetto: dai dati forniti mancano del tutto le indicazioni sui luoghi bonificati. Basterebbe questo a chiedere maggiore responsabilità nel fornire dati più completi e più “liberi”.
Insomma, come spesso capita, e come ha sottolineato chi ci ha preceduto nel numero zero di questa newsletter, il valore di questi dati sta proprio nella loro assenza. Cito a piene mani la conclusione a cui arrivò dunque ActionAid: “Il fatto che non ci siano informazioni ben usabili per fare analisi, valutare delle scelte, fare previsioni rende ancor più necessario pretenderne la pubblicazione”.
Nei numeri precedenti
Nel numero precedente i dati erano quelli su sbarchi, nazionalità e accoglienza delle persone migranti, del Ministero dell'Interno.
Stiamo continuando ad aggiornarli, ogni 15 giorni, ma è essenziale che venga modificata la modalità di pubblicazione a monte.
Allora, come è stato dettagliato nella newsletter #28 di
una segnalazione al Difensore Civico per il Digitale, per dati pubblicati in modalità non adeguate a norme e linee guida correnti;
fatto richiesta diretta al Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione, che si occupa di questi dati, di pubblicarli anche in formato leggibile meccanicamente (come CSV, XML o JSON).
Dopo il numero zero Marco Ardemagni - conduttore radiofonico (una tra tutte Caterpillar AM) - ha letto di “Liberiamoli tutti!" e ha contattato Andrea Borruso per saperne di più e proporgli di parlarne in una live su Spaces X di “Liberi, Oltre le illusioni”.
L'hanno fatto il 1° dicembre 2023 e qui puoi ascoltare l’episodio.
Siamo molto contenti di questa opportunità, perché uno dei nostri obiettivi è riuscire a fare “arrivare” i nostri temi a un pubblico più ampio.
🙏 E quindi, grazie mille a Marco che ci è vicino e ci supporta da diverso tempo.
Chi siamo
"Liberiamoli tutti" di datiBeneComune è promossa da ActionAid Italia, OnData e Transparency International Italia.
#DatiBeneComune è una campagna lanciata il 9 novembre 2020 per chiedere al Governo italiano di pubblicare in formato aperto e accessibile i dati sulla gestione della pandemia di COVID-19. La campagna è stata accolta sin dall’inizio con entusiasmo da parte di esperti, organizzazioni, testate giornalistiche, che hanno aderito immediatamente all’iniziativa. Oggi la campagna è impegnata della richiesta di dati aperti sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e su tutte le politiche e questioni di pubblico interesse.
Con “Liberiamoli tutti” vogliamo fare un altro passo per costruire una comunità di persone, organizzazioni e altre realtà attorno ai dati liberati ed al loro utilizzo e per contribuire a promuovere la cultura dei dati aperti.